Casa della Salute

Casa della Salute: interviene il consigliere regionale Picaro

Redazione
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Presentata una interrogazione al governo regionale. Se non si riassegna l’appalto si rischia di perdere i fondi
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Oltre al danno potrebbe esserci anche la beffa. Il finanziamento per la realizzazione della casa della salute a Giovinazzo potrebbe andare perso, se l’appalto non verrà riaggiudicato entro il prossimo marzo. A scriverlo in una nota è il consigliere regionale e segretario provinciale di Fratelli d’Italia, Michele Picaro, che ha inteso presentare una interrogazione al governo regionale.
«Nel cuore della nuova zona di espansione di Giovinazzo, la cosiddetta 167 scrive Picaro –  esisteva un rudere che sarebbe dovuto diventare prima una clinica privata, poi una Casa della Salute, ma il rischio è che non solo i cittadini non avranno una migliore assistenza sanitaria, ma continueranno ad avere un cantiere infinito, con un rischio economico anche più “pesante”: perdere i fondi europei che avevano finanziato l’investimento». I fondi stanziati erano circa 5 milioni di euro per la ristrutturazione, o meglio, la ricostruzione del rudere della zona 167. Con l’immobile, ceduto dal Comune alla ASL Bari, che avrebbe dovuto ospitare i servizi di riabilitazione, il poliambulatorio, la guardia medica, la postazione del 118, la farmacia territoriale, il Sert e il Sim. Oltre al centro di igiene pubblica, il consultorio e il centro prelievi. I lavori, autorizzati nel 2018, furono assegnati alla fine del 2020 per un costo preventivato di oltre 3milioni di euro.  «Di fatto – scrive Picaro – dopo la posa della prima pietra, non ci sono state molte altre pietre: i lavori procedevano in forte ritardo, fino al completo fermo del cantiere, per colpa unicamente dell’appaltatore, per cui fu accertato che i lavori svolti erano solo l’8%. Ma solo il 28 novembre scorso, praticamente un anno dopo, la Asl di Bari procedeva alla risoluzione del contratto per inadempimento, per la sospensione dei lavori e la mancata ripresa degli stessi senza giustificato motivo, in misura tale da pregiudicare la realizzazione dei lavori nei termini previsti in contratto. Contemporaneamente si autorizzava il RUP a procedere a riaggiudicazione l’appalto dei lavori con scorrimento della graduatoria». Alla posa della prima pietra intervennero, oltre all’allora sindaco Tommaso Depalma, i vertici della Asl Bari, il presidente Michele Emiliano, tutto sotto la benedizione del Vescovo Domenico Cornacchia. «L’intervento – scrive ancora Picaro –  è finanziato con fondi europei – FESR 2014/2020 – che deve contabilizzarsi entro il prossimo mese marzo. Pertanto, è necessario procedere celermente alla riaggiudicazione dell’appalto, non solo perché i giovinazzesi hanno diritto a una migliore assistenza sanitaria, ma anche perché se l’impegno della spesa non è preso nei prossimi tre mesi le risorse sarebbero perse e restituite a Bruxelles». La casa della salute diventerà un’altra incompiuta, come per la casa di riposo? Il pallino è nelle mani della Asl e della Regione. «E’ evidente – conclude Picaro – che la ASL di Bari non poteva certo sapere che le imprese sarebbero state inadempienti, ma sicuramente avrebbe potuto procedere alla risoluzione del contratto molto prima, fermo restando che in sede di aggiudicazione dei lavori la Asl Ba e – per quanto di competenza Regione Puglia – avrebbero, comunque, dovuto procedere secondo la normativa vigente in materia di appalto per verificare il possesso di capacità organizzative, nonché disponibilità di forza lavoro, di macchine e di attrezzature, in riferimento ai lavori da realizzare in capo alle imprese appaltatrici. Per cui l’eventuale perdita di finanziamento potrebbe avere più colpe, qualcuna anche dolosa. Ma questo non è ancora il momento di ricerca delle responsabilità, quanto quello di accelerare i tempi della nuova aggiudicazione». Picaro non fa alcun riferimento alla possibile riprogettazione dell’opera in vista di un possibile ampliamento della struttura grazie ai fondi del PNNR. I giovinazzesi furono rassicurati in tal senso: struttura più grande e forse più servizi. Invece di recessi di contratti, di inadempienze e di cantieri abbandonati, con motivazioni che hanno il sapore della beffa, il territorio ne è pieno.

mercoledì 7 Dicembre 2022

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