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Archivio dell’Istituto Vittorio Emanuele II, alla ricerca di una soluzione

La Redazione
L'archivio dell'istituto Vittorio Emanuele II
I documenti in condizioni precarie. Il delegato Nicola De Matteo e l'associazione "Quelli dell'Ive" auspicano una sistemazione definitiva. Il consigliere Sifo: «Presto un tavolo tecnico»
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Una soluzione per l’archivio dell’Istituto Vittorio Emanuele II. È questo l’obiettivo del delegato della Città Metropolitana Nicola De Matteo condiviso, a quanto sembra, anche dell’amministrazione comunale. All’interno di alcune stanze al primo piano dell’ex convento dei domenicani si trovano i documenti dell’Istituto ormai prossimo a compiere 200 anni. Faldoni che contengono non solo la “storia” di tutti i ragazzi transitati dall’Ive ma anche tutte le carte amministrative della struttura. Dopo un intervento, risalente a circa due anni fa, effettuato dal Comune per ripulire gli ambienti dall’accumulo di sporcizia in cui si trovavano, la situazione è tornata di nuovo precaria. L’umidità e la presenza di volatili mettono a serio rischio la preservazione dei documenti custoditi, alcuni peraltro accatastati alla rinfusa sul pavimento. «Purtroppo il tempo passa e la situazione si aggrava – avverte De Matteo -. È un peccato, perché qui sono custoditi documenti storici che invece sarebbe bello se fossero sistemati a dovere e magari disponibili per essere fruiti da chi ne fosse interessato». Un’idea che non dispiace nemmeno all’associazione Quelli dell’Ive, che raccoglie gli ex ragazzi che sono transitati nell’Istituto: «Ci piacerebbe che si trovi una soluzione definitiva», afferma il presidente Saverio Nenna.

Dall’altra parte il Comune, che è il proprietario dell’archivio, afferma di non voler sottrarsi dalle proprie responsabilità: «È intenzione del Sindaco quella di convocare un tavolo tecnico presso la Città Metropolitana nel quale si discuterà del futuro dell’Ive, di dove allocare questo archivio storico e di come catalogarlo. Perché vogliamo che questi documenti diventino un patrimonio della comunità», assicura il vicepresidente del consiglio comunale Pietro Sifo, che gode anche di una delega alla struttura fornitagli dal Sindaco. «Tra l’altro a me questa vicenda sta particolarmente a cuore anche perché, non è un mistero, pure io sono stato un “ragazzo” dell’Ive”».

venerdì 22 Febbraio 2019

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