Politica

​L’opposizione denuncia: «Inaccettabile gestione clientelare. L’assessore Vacca si dimetta»

La Redazione
La conferenza stampa congiunta dei partiti di opposizione sulla vicenda "Fuochi di Sant'Antonio"
La richiesta di Pd, Pva e Si. Pietra dello scandalo l'affidamento per i "Fuochi di Sant'Antonio" alla Posn Events. «A Giovinazzo i regali non li porta più la Befana ma Sant'Antonio»
scrivi un commento 9

«Inaccettabile gestione clientelare. Chiediamo le dimissioni dell’assessore Anna Vacca. Anzi dell’intera Giunta». È questo il duro atto di accusa da parte delle forze di opposizione di Giovinazzo nei confronti dell’amministrazione Depalma colpevole nell’ultimo anno, secondo il presidente di PrimaVera Alternativa Girolamo Capurso, di «una gestione “allegra” della cosa pubblica». Capurso, accompagnato da Mimmo Brancato e Tommaso Bonvino, i segretari di Partito Democratico e Sinistra Italiana, nel corso di una conferenza stampa in sala San Felice, ha snocciolato cifre, svelando alcuni aspetti sui recenti impegni di spesa stanziati dal Comune di Giovinazzo.

Nel mirino dell’opposizione sono finiti lo stanziamento per il Natale («Uno dei più evanescenti degli ultimi anni con il ricco budget di 55mila euro dilapidato in eventi di scarso o nessun successo»), e quello di 45mila euro per «”brandizzare” la nostra amata cittadina». Una spesa definita «inaccettabile spreco». Ma il piatto forte della serata è la vicenda dell’organizzazione dei “Fuochi di Sant’Antonio” 2019, che secondo l’opposizione sarà l’edizione più ricca di sempre.

«Per Sant’Antonio Abate – ha proseguito Capurso – l’amministrazione ha deciso di investire complessivamente 26mila euro. L’avviso pubblico per raccogliere le proposte progettuali è stato però pubblicato il 18 dicembre con scadenza fissata alle 12 del 24 dicembre, sei giorni dopo con in mezzo un sabato e una domenica. L’avviso era peraltro privo delle indicazioni di budget, requisiti di partecipazione e criteri di scelta. Sulla vicenda c’è stato inoltre silenzio da parte della comunicazione del Comune e non sono stati inviati avvisi alla Consulta della cultura».

A far discutere c’è sopratutto la scelta del soggetto affidatario, la Posn Events (a cui andrebbero circa 22mila euro). «Una associazione – attacca Bonvino – costituita a marzo 2018, con all’attivo un solo evento: la festa della musica di giugno scorso». I dubbi, secondo i partiti di opposizione, aumentano leggendo i nomi del direttivo dell’associazione, tra i quali figurerebbero Enzo Fusaro e Tommaso Pappagallo. «A Giovinazzo i regali non li porta più la Befana ma Sant’Antonio», ha dichiarato Bonvino, mostrando anche la versione piena di refusi di una locandina dell’evento apparsa inizialmente sui canali social. «Errorracci – ha chiosato il segretario di Si – che non sono certamente indice di professionalità, tra i quali è comparso pure l’indicazione del nome del gestore affidatario dell’anno scorso, la Aldebaran, soggetto poi scomparso nel nulla». Punzecchiatura anche per il consigliere Pietro Sifo che nel 2012 definì «enorme e inutile spesa» lo stanziamento di 18mila euro per festa di Sant’Antonio. «Gradiremmo sapere il suo parere – ha sibilato Bonvino – considerando che Anna Vacca è il loro assessore di riferimento».

Un giudizio severo a cui si è aggiunto il commento di Mimmo Brancato: «Questo modus operandi è penalizzante per per il mondo associativo giovinazzese, la cui Consulta peraltro è stata congelata con una manovra discutibilissima. Come opposizione continueremo a denunciare questo tipo di azioni e insisteremo per ripristinare la Consulta». Di qui l’appello finale pronunciato da Capurso: «Chiediamo le dimissioni dell’assessore Vacca, ma da sole non bastano. A casa ci vada tutta la Giunta».

giovedì 10 Gennaio 2019

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti