Attualità

Le nuove direttive su sicurezza e manifestazioni pubbliche, cosa cambia per l’Estate giovinazzese

Nicola Palmiotto
Una manifestazione estiva
Crescono a dismisura le incombenze per chi organizza eventi. Intanto oggi pomeriggio un incontro con le associazioni convocato dall'amministrazione
scrivi un commento 5

Valutazione del massimo affollamento sostenibile. Installazione di varchi che monitorino gli accessi. Creazione di percorsi separati di accesso e deflusso. Disponibilità di steward in grado di gestire i flussi anche in caso di evacuazione. Sono queste solo alcune delle condizioni ritenute imprescindibili dal Ministero dell’Interno per la realizzazione di manifestazioni pubbliche, messe nero su bianco con la circolare Gabrielli e la successiva direttiva dei vigili del fuoco.

Il giro di vite è arrivato all’indomani dei tragici fatti di Torino, che causarono migliaia di feriti a seguito di quello che si è rivelato poi un falso allarme, ma non è poi così difficile scorgervi le precauzioni nell’epoca del terrorismo. Adeguamenti che però stanno creando più di un problema alle associazioni locali nel bel mezzo del cartellone estivo, considerato che tutti gli eventi ne sono soggetti e che sul loro rispetto il Ministero è stato fin troppo chiaro: adeguatevi oppure niente manifestazioni.

Cosa cambia – La direttiva Gabrielli introduce il concetto di safety, ovvero l’insieme delle misure di sicurezza preventive per la salvaguardia delle persone. Per esempio adesso il responsabile della manifestazione deve descrivere in una scheda le caratteristiche dell’area, la stima dell’affollamento previsto, la disponibilità di steward qualificati, gli spazi per i soccorsi, la presenza di eventuali impianti sonori e visivi per dare indicazioni al pubblico o gli eventuali provvedimenti che vietino la vendita alcolici e bevande in bottiglia. L’incartamento va spedito almeno 15 giorni prima della manifestazione in Prefettura al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, a cui spetta la valutazione e l’eventuali prescrizione degli adeguamenti, che qualora non vengano ottemperati impediscono di fatto lo svolgimento della manifestazione.

La situazione a Giovinazzo – A far fronte alla mole di lavoro che si prospetta ci sono gli uffici comunali, con in testa la polizia locale preposta ad un lavoro di coordinamento tra le diverse parti e in capo a cui ricade l’incombenza di fare da tramite con il Comitato prefettizio. Da una prima valutazione del cartellone dell’estate giovinazzese le manifestazioni che potrebbero subire le gli effetti delle direttive sarebbero non più di una decina. Si tratta di quelle con maggiore affluenza di pubblico, che si svolgono in aree più complesse da gestire, come piazza Vittorio Emanuele II, villa Palombella o area mercatale. «Temo che per qualche evento potrebbero arrivare delle prescrizioni da parte del Comitato– spiega il comandante Mimmo Camporeale –. Fermo restando che tutte le manifestazioni sono soggette agli adeguamenti previsti dalle due circolari». Difficile però stabilire al momento se possa esserci un reale rischio annullamento, molto dipenderà dalla capacità dei soggetti coinvolti nell’ottemperare in fretta alle eventuali prescrizioni.

L’amministrazione al lavoro – Sulla vicenda si è mossa anche l’amministrazione comunale che nei giorni scorsi ha fatto il punto della situazione con le forze dell’ordine e gli assessori Stallone e Sala. Oggi pomeriggio alle 17 in sala San Felice è previsto un incontro con tutti i soggetti coinvolti. «Cercheremo di essere di supporto per velocizzare le procedure – assicura il sindaco Tommaso Depalma -. Dobbiamo sforzarci, anche in base a quello che ci dirà la Prefettura, di trovare delle location adeguate». Lo spauracchio delle associazioni è però il probabile aumento dei costi: «Il nostro compito al momento è spiegare la metodologia ed essere quanto più di supporto possibile, ma il budget delle manifestazioni estive del 2017 è ormai definitivo – chiarisce Depalma -. Per le prossime stagioni possiamo provare ad immaginare cose diverse, magari valutare se è possibile inserire parte di questi costi nell’appalto del service».

Le associazioni –Questo stato di cose ha messo in agitazione le associazioni: «È chiaro che molti sono stati presi alla sprovvista dalle circolari» dice Mimmo Brancato, presidente della consulta cultura. Al momento però è prematuro parlare di possibili defezioni: «Prima è necessario capire se ci sono dei margini di azione. I costi? È chiaro che è una fonte di preoccupazione», aggiunge Brancato.

venerdì 14 Luglio 2017

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti

Le più commentate della settimana