Politica

Statuto comunale le ragioni della maggioranza e la soddisfazione dell’opposizione

La Redazione
Il consiglio comunale dell'11 aprile
Favuzzi: «Decisione dettata dal particolare momento politico». Camporeale e D'Amato soddisfatti per la disponibilità mostrata nella circostanza dalla maggioranza. La gioia di De Gennaro
scrivi un commento 10

Il nuovo statuto comunale sarà approvato dopo le elezioni. Ieri il consiglio ha infatti deliberato il ritiro della proposta di modifica avanzata dall’attuale maggioranza, rinviando la vicenda alla valutazione di chi sarà eletto nella prossima tornata elettorale.

«Il consiglio ha preso atto dell’ottimo lavoro svolto dal segretario comunale e ha deciso all’unanimità di ritirare l’approvazione – ha spiegato a GiovinazzoLive.it il presidente Vito Favuzzi-, stante anche il particolare momento politico a ridosso delle prossime elezioni».

Nella valutazione politica della maggioranza ha prevalso la volontà di approvare il documento con il maggiore consenso possibile da parte dell’assise, cosa che almeno ieri pomeriggio non sarebbe stata possibile visto che il Pd aveva già espresso la volontà di votare contro la delibera, concedendo quindi ulteriore tempo per effettuare le opportune valutazioni sul documento.

La seduta

Proprio la richiesta di altro tempo per valutare il testo era stata una delle richieste dell’opposizione. «Vi chiederemmo un rinvio per consentire un ulteriore studio, perché si tratta di una fonte importante», aveva affermato in aula Lia Dagostino preannunciando il proprio voto contrario. Nel merito della riforma la consigliera del Pd aveva espresso dubbi sul ruolo del presidente del consiglio, giudicato «esasperato», e su quello del vicesindaco.

Gli eventi però hanno preso una piega inaspettata dopo l’intervento del consigliere Enzo Fusaro, che si era detto disponibile ad un rinvio della deliberazione. Dopo una pausa dei lavori è arrivata la decisione di ritirare l’ordine del giorno e di discuterlo dopo le elezioni. «La nostra proposta – ha spiegato Fusaro- è quella di prendere atto del lavoro svolto e di lasciare questo documento all’approvazione della prossima consiliatura. Ci sentiamo a posto con la nostra coscienza, perché abbiamo portato a termine un impegno preso ad inizio legislatura, ma non vogliamo forzare. Questo consiglio ritiene valido e legittimo il lavoro svolto dal segretario e neanche per un attimo ci ha sfiorato l’idea che non fosse legittimo».

La soddisfazione dell’opposizione in consiglio

Soddisfazione da parte dei consiglieri di opposizione presenti in aula. «Prendo atto che questa maggioranza in questa occasione ha raccolto le istanze dell’opposizione e di gruppi al di fuori del consiglio – ha detto Gianni Camporeale-. Ringrazio la maggioranza per questa disponibilità. È più opportuno che il lavoro venga approfondito, la prossima consiliatura si metterà al lavoro con più tempo». Anche Vincenzo D’Amato ha riconosciuto l’operato della maggioranza aggiungendo che «a fine mandato questa amministrazione ha preso una strada diversa».

De Gennaro: «Gioia per la decisione del consiglio»

Gongola anche Daniele de Gennaro che ieri aveva presentato un’istanza per chiedere il ritiro della proposta: «A nome delle donne e degli uomini della coalizione che sostiene la mia candidatura a Sindaco esprimo tutta la mia gioia per la decisione del Consiglio Comunale – ha affermato de Gennaro in una nota-. Per noi si è trattato di una “battaglia” di democrazia che ci ha condotto il 12 marzo a scendere in piazza per parlare alla cittadinanza in un pubblico comizio». «Forse – prosegue il comunicato- non ci sarebbero stati i numeri necessari per l’approvazione della modifica statutaria; certamente il procedimento di modifica era viziato dalla violazione dell’articolo 89 dell’attuale Statuto, che prevede si debba dare pubblico avviso ai cittadini delle proposte di modifica depositate presso la Segreteria Comunale, come ampiamente argomentato nell’istanza protocollata il 10 aprile scorso. In questo momento però tutto ciò non conta, oggi per noi è una giornata di festa, una giornata che ci invita a riflettere sull’importanza dell’opposizione e del confronto politico anche nelle sedi non istituzionali».

La questione dei numeri

Come sottolineato da de Gennaro, per deliberare la proposta di modifica, durante la seduta di ieri, serviva il voto di almeno 12 consiglieri. Ma seduti tra le file della maggioranza ce n’erano soltanto 11. In realtà non tutti i presenti in aula avevano ancora espresso la propria volontà sul voto, quindi non è dato sapere se il quorum previsto sarebbe stato raggiunto o meno. Inoltre, come precisano gli esponenti di maggioranza, se avessero voluto approvare la riforma avrebbero potuto riproporre l’ordine del giorno in un secondo momento, facendo così valere la maggioranza assoluta.

La vicenda Arci-Sel, la palla passa agli organi competenti

Prima della discussione sullo statuto, il sindaco Depalma aveva risposto all’interrogazione del consigliere Battista sulla presunta contiguità tra Arci 37 e Sel, che tra il 2014 e il 2016 avevano condiviso la stessa sede. L’ipotesi formulata è quella di un indebito finanziamento nei confronti di un partito, in considerazione del fatto che l’Arci ha percepito nel 2014 e nel 2015 delle somme da parte del Comune per un ammontare di circa 16mila euro. «Il dirigente – ha spiegato Depalma- ha chiesto che la vicenda sia valutata dalle autorità competenti».

mercoledì 12 Aprile 2017

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti