Si stima che il 60% degli incendi sia causato volontariamente, come nel caso degli altri 200 ettari andati in fumo a Gravina, con le fiamme che hanno interessato anche il bosco Difesa Grande, provocando danni ambientali ed economici ingenti alle aziende agricole.
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E' quanto afferma Coldiretti Puglia, che torna a denunciare l'emergenza roghi che in Puglia conta già almeno il 40% degli incendi in più rispetto al 2020. Ai danni diretti all'agricoltura – spiega la Coldiretti regionale – si sommano quelli all'indotto come la raccolta della legna, dei piccoli frutti e dei funghi con un impatto anche sul turismo. Serviranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi e la macchia mediterranea distrutti dalle fiamme.
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Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco ci vorranno fino a 15 anni con danni all'ambiente, all'economia, al lavoro e al turismo. Nelle aree bruciate – sottolinea la Coldiretti regionale – saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali e la scoperta del territorio da parte di decine di migliaia di appassionati.
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La Coldiretti ha elaborato un decalogo per combattere gli incendi. La prima regola per non causare l'insorgenza di un incendio è quella – afferma la Coldiretti Puglia – di evitare di accendere fuochi non solo nelle aree boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via che il fuoco sia spento. Soprattutto nelle campagne – precisa la Coldiretti – non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall'automobile e nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi. Inoltre – continua la Coldiretti Puglia – non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone di campagna o boscate o in loro prossimità e in particolare, evitare la dispersione nell'ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente.
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Nel caso in cui venga avvistato un incendio – consiglia la Coldiretti regionale – non prendere iniziative autonome, ma occorre mantenersi sempre a favore di vento evitando di farsi accerchiare dalle fiamme per informare tempestivamente le autorità responsabili con i numeri di emergenza disponibili.
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I piromani? Piuttosto cerchiamo i mandanti, quelli che lucreranno poi sui soldi pubblici stanziati per i danni, il ripristino e la prevenzione.