L’hub vaccinale di Giovinazzo, quello allestito all’interno della palestra della scuola elementare San Giovanni Bosco, non ha mai aperto. I cittadini, costretti a recarsi principalmente a Molfetta per sottoporsi alla vaccinazione, ma anche alcuni gruppi politici, si sono chiesti il perché. Risorse economiche stanziate e spese per un struttura rimasta inutilizzata. Ovviamente la decisione di aprire il centro è sempre stata in capo alla Asl Bari, ente che ha risposto alle richieste di chiarimento formulate dal sindaco Tommaso Depalma che ha rivolto le sue domande direttamente al Direttore generale della Asl Ba, Antonio Sanguedolce.
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«Il 70 percento della popolazione giovinazzese è stata vaccinata con la prima dose di vaccino, gli spazi dedicati al punto vaccinale non sono attrezzati, diversamente da altri nella provincia di Bari, per garantire agli utenti gli eccessi della calura estiva». Queste sono state le risposte di Sanguedolce al sindaco di Giovinazzo. Ma lo stesso direttore generale ha chiesto di non smantellare l’hub vaccinale «perché così come è attrezzato potrebbe rientrare nei prossimi mesi nell’organizzazione futura che la Asl Ba avvierà secondo gli indirizzi nazionali e regionali». In altre parole il centro di Giovinazzo è posto in riserva, pronto ad entrare in funzione se le condizioni lo richiederanno.
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n«Visto il lavoro fatto – è il commento di Depalma – sarebbe doloroso e incomprensibile non utilizzare quella struttura per rendere anche più comoda e utile la campagna di vaccinazione che certamente proseguirà nei prossimi mesi. Come al solito, saremo sempre leali e collaborativi e responsabili con gli Enti sovracomunali, ma fermi anche nelle nostre richieste che riteniamo legittime e rispettose delle esigenze dei nostri concittadini».
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