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Circo con animali, 1500 firme per vietarlo a Giovinazzo. I promotori: «Schiavitù legalizzata»

La Redazione
Animali al circo
La questione sottoposta al sindaco Depalma. I cittadini: «Auspichiamo che quanto prima possa avvenire la riconversione in circhi che valorizzino l'abilità umana»
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Il circo con gli animali. Si tratta di una questione che negli ultimi anni è diventata quanto mai spinosa e che spesso ritroviamo come argomento ricorrente quando si discute sulla opportunità che tali spettacoli debbano avvalersi dell’ausilio degli animali per i propri show itineranti. A Giovinazzo tre semplici cittadini Marco, Fabiana e Antonella, si sono mobilitati in occasione della presenza di un circo che si era attendato in città (che poi si è scoperto non essere in regola con le autorizzazioni e che ha dovuto sospendere qualunque attività) e hanno deciso di intraprendere una iniziativa popolare che invitava la cittadinanza a firmare contro l’attendamento di qualunque circo con gli animali nel proprio territorio comunale, istituendo diversi punti raccolta firme in città e creando una petizione online.

1500 FIRME La risposta a tale invito è andata ben oltre le aspettative, in soli 10 giorni più di 1.500 firme sono state raccolte e consegnate in Comune al sindaco Tommaso Depalma che ha ascoltato le motivazioni dei promotori dell’iniziativa promettendo di esaminarle con la dovuta attenzione. I tre cittadini hanno voluto chiarire che la loro posizione non è in alcun modo lesiva nei confronti dei lavoratori nei circhi, bensì auspicano che quanto prima possa avvenire la riconversione in circhi che valorizzino l’abilità umana come il “Cirque du soleil” o che possano investire in tecnologia come il circo Roncalli che ha ricreato animali a grandezza naturale con ologrammi.

SCHIAVITÙ LEGALIZZATA «La tradizione – affermano i promotori dell’iniziativa in una nota – del circo con gli animali é ormai anacronistica ed é anche in contrasto con le posizioni attuali dell’opinione pubblica e del mondo scientifico, in quanto altro non è che una schiavitù legalizzata. La vita nei circhi non può garantire agli animali selvatici ed esotici il soddisfacimento dei livelli minimi di benessere. Si tratta di una vita passata in condizioni di prigionia e maltrattamenti, in cui gli stessi vanno incontro a costanti disturbi psico-fisici, senza alcun controllo sui propri bisogni, una vita fatta essenzialmente di esibizioni negli spettacoli, di esposizione al pubblico, di continui viaggi e trasferimenti, estremamente dannosi per la loro stessa vita. Tutto questo è in contrasto con l’art. III-121 del Trattato dell’Unione Europea (Costituzione dell’Unione Europea) nel quale si stabilisce che gli animali sono esseri senzienti. Ricordiamo inoltre che la sicurezza dei cittadini che si recano a tali spettacoli (fortemente diseducativi per i minori) ricade sotto la responsabilità del Sindaco (che autorizza lo spettacolo ed individua la zona dove esso debba tenersi) in quanto viene spesso messa a repentaglio. Non di rado, nel corso degli attendamenti circensi, si verificano fughe o incidenti che coinvolgono animali al seguito del circo ed elencati nel decreto del Ministro dell’ambiente 19 aprile 1996 (Elenco delle specie animali che possono costituire pericolo per la salute e l’incolumità pubblica e di cui è proibita la detenzione)».

giovedì 5 Dicembre 2019

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