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I trionfi dell’Iris e l’anno magico di Annapaola Cantatore, Marisa Stufano: «Raggiunti risultati senza precedenti»

Nicola Palmiotto
Marisa Stufano
«La carriera di Annapaola può essere radiosa ma deve fare un passo per volta. Il segreto dei nostri successi? Allenarsi senza limiti». Per la A2 in arrivo una ginnasta straniera
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Dura la vita del tecnico della Ginnastica Ritmica Iris. È da pochissimo finito il 2016 che ha segnato per la società del presidente Nico Di Liddo il traguardo della promozione in A2 (centrato con una clamorosa rimonta sul Prato proprio all’ultima giornata), la convocazione in Nazionale juniores e il titolo italiano per AnnaPaola Cantatore, più svariati successi personali e di squadra, che già ti devi rimboccare la maniche per preparare la stagione che verrà. Lo sa bene Marisa Stufano, direttore tecnico di qual gioiello molto “made in Giovinazzo” che è l’Iris.

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«Il 2016 è stato un anno superiore a qualsiasi precedente – afferma Stufano-. Abbiamo raggiunto risultati sperati ma inattesi. La convocazione della Cantatore nella nazionale giovanile all’inizio dell’anno e la sua vittoria del titolo italiano ad aprile ha rappresentato per noi un grossissimo risultato. Poi è arrivata la gioia per la promozione in A2 e per la convocazione della stessa Cantatore per i campionati europei che si disputeranno a maggio a Budapest. E per finire Benedetta Schifano ha vinto il titolo allieve nazionali. Chiudere l’anno così è stato il clou».

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Partiamo dalle individualità. Stufano, secondo lei dove può arrivare la Cantatore?

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«Le premesse sono ottime. Sta seguendo un percorso che io spero la porti ad entrare nella squadra Nazionale senior. Però in questo momento facciamo un passo alla volta. Vero è che ogni anno si è migliorata fino a raggiungere il campionato italiano e la convocazione nella squadra azzurra. Per la sua età sta facendo tutto quello che deve fare. La sua può essere una carriera radiosa, ma si percorre passo dopo passo. L’importante è tenere alta la motivazione, perché dal punto di vista del carattere, della tecnica e della morfologia non le manca niente. Dopo gli Europei capiremo la sua strada, poi dipenderà anche dagli episodi».

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A Budapest la Cantatore si esibirà per la prima volta un palcoscenico internazionale?

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«Finora ha fatto solo dei tornei internazionali con il club. Ma non ha mai rappresentato l’Italia in una gara europea. Fino a maggio si allenerà insieme alle compagne di squadra sotto la guida tecnica di Giulietta Cantaluppi e Cristina Kirowa presso centro tecnico juniores di Fabriano».

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A livello di squadra, dopo uno strepitoso 2016 quali sono gli obiettivi per la prossima stagione?

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«Intanto quando arrivi in serie A puoi tesserare un’atleta straniera. Per noi è una novità assoluta. Ci stiamo già guardando intorno, vorremmo una big internazionale. Al momento stiamo cercando in Russia e dintorni. Ho fatto già qualche invito, spero di poterla annunciare tra febbraio e marzo. A livello di obiettivi è chiaro che vorremmo restare in A2. Mettere le basi e aspettare che le nostre punte crescano ancora, così da tentare la scalata».

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Capitolo allenamenti, qual è la situazione?

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«Con gli impianti facciamo un po’ fatica. Adesso ci alleniamo nelle palestre messe a disposizione dalle scuole di Giovinazzo, che ringraziamo per la disponibilità, ma con alcuni disagi. I soffitti non sono altissimi e gli spazi sono limitati. La chiave di volta del nostro movimento sarebbe avere una struttura fissa».

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Ciò non toglie che l’Iris riesce a confrontarsi e, in qualche caso ad avere la meglio, con tutta Italia. Qual è il vostro segreto?

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«Puntare sulla base. Non abbiamo sponsor che molte squadre del nord hanno. La differenza tra noi e loro è il numero. L’attività di base sovvenziona quella agonistica. Gli sforzi che facciamo sono tutti destinati alla crescita della squadra e dell’attività. La nostra forza è anche la competenza tecnica e organizzativa, di gente come Ania Plotkina, che da cinque anni ci dà un supporto tecnico importantissimo, Maddalena Carrieri e Alessandra Sangilli. Senza lo staff questi risultati non sarebbero possibili».

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Non fa in tempo ad affermarsi la Cantatore che alle sue spalle già fa capolino la Schifano. È un caso che nel vostro giardino sboccino così tante belle promesse?

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«È il frutto del lavoro senza limiti. Chi lavora nel settore agonistico è capace di stare in palestra 8-10 ore al giorno, senza stare a pensare alle domeniche, alle vigilie e alle feste varie. È tutto lì: allenarsi sempre. Se riesci a trasmettere quest’etica del lavoro capisci che con l’allenamento puoi sopperire ai tuoi limiti. Per il resto laddove mancano i mezzi ci arriviamo con l’ingegno: mai aspettare che piova la manna dal cielo, ma darsi da fare. È così che abbiamo fatto conoscere la nostra ritmica in tutta Italia. A livello societario ci mancava infatti una tale consacrazione ma ce la siamo guadagnata».

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domenica 8 Gennaio 2017

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