Opposizioni all'attacco sulla vicenda dell'indennità, che ammonta a poco più di 22mila euro, percepita indebitamente dal vicesindaco Michele Sollecito tra il 2013 e il 2016. Sollecito, che aveva un rapporto di lavoro dipendente da agosto 2013, non avrebbe richiesto l'aspettativa percependo quindi l'indennità piena a fronte di quella dimezzata, che invece gli sarebbe spettata. Tale aspettativa è stata richiesta solo ad agosto 2016, quindi in sostanza il vicesindaco si è trovato costretto a restituire al Comune le somme percepite in più.
nn
La vicenda è stata rivelata dallo stesso Sollecito sabato scorso durante l'appuntamento con le comunicazioni del Sindaco. L'assessore in quella circostanza ha preannunciato la pubblicazione di una determina del settore economico finanziario. Nonostante l'ammissione di colpa, la vicenda è finita nel mirino delle opposizioni che in ordine sparso hanno posto alcune domande al vicesindaco, sollevando anche questioni politiche.
nn
I quesiti delle opposizioni
nn
Le domande che, più o meno in coro, le opposizioni rivolgono a Sollecito sono grosso modo le stesse: «come mai il vicesindaco ha percepito la doppia indennità? Chi ha scoperto l'anomalia e ha denunciato il fatto? È vero che per non perdere la doppia indennità ha chiesto l'aspettativa e da dove? Come mai il dirigente preposto alle competenze non si è accorto prima dell'illecito?», si chiede in una nota Antonio Galizia a nome del movimento Giovinazzo Popolare.
nn
«Solo adesso gli uffici finanziari – attacca il Comitato per la Salute Pubblica in un comunicato- provvedono a dimezzare l’indennità di funzione impropriamente percepita per anni dal vice-sindaco sulla base di sue comunicazioni dello scorso agosto. Perché solo adesso, a febbraio, a distanza di mesi? […] Perché al momento della sua assunzione nell’agosto 2013 non lo ha dichiarato? E quando ha firmato e pubblicato online le dichiarazioni dei redditi percepiti nel corso del 2013 e 2014 non si è accorto di nulla? Già allora erano evidenziati redditi da lavoro dipendente eccedenti la quota di compensi percepiti per la carica pubblica di vice-sindaco. Come mai solo ad agosto 2016 Sollecito comunica il problema?».
nn
La coalizione per de Gennaro sindaco (PvA, Si, Abbracciamo, Per de Gennaro) in una nota, si chiede: «Quando nell’agosto 2013 (Sollecito, ndr) è stato assunto dalla cooperativa di cui è socio, non ha dichiarato al Comune la sua variazione di stato che non gli avrebbe più permesso di poter riscuotere l’intera indennità di funzione?». Da cui nasce una considerazione politica: «Un vicesindaco, per di più assessore con delega alla legalità e trasparenza, è tenuto a conoscere le materie di sua competenza e non può difendersi proclamandosi inesperto», che porta la coalizione pro de Gennaro a ipotizzare le dimissioni del vicesindaco: «Non ci troviamo di fronte ad un errore, ma ad una colpevole omissione […]. Riteniamo che ci siano elementi più che sufficienti per chiedere le dimissioni del dott. Sollecito e per richiedere chiarezza su altre eventuali complicità politiche».
nn
Sulla vicenda è attesa una replica da parte del vicesindaco.
n