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Discarica, ripresa la captazione del biogas. Resta il problema percolato

La Redazione
Discarica
L'Arpa ha evidenziato lagunaggio di liquido di colore nero nella zona sud-est. Daneco assente. Depalma: «Chiesto intervento sostitutivo della Regione. Nelle more agiremo con urgenza»
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Ripresa la captazione, seppur a regime ridotto, del biogas ma resta il problema percolato. È questa la situazione della discarica di San Pietro Pago, alla luce della relazione resa dal sindaco Tommaso Depalma durante il consiglio comunale di ieri sera in risposta ad una interrogazione della consigliera Mastroviti.n

La situazione – Eravamo rimasti alla ordinanza di luglio scorso con la quale Depalma intimava alle aziende gestori del sito, la Daneco e la Greenup, di risolvere alcuni gravi problemi: il ripristino della alimentazione elettrica per captare il biogas, l’eliminazione della vegetazione infestante, lo smaltimento del percolato e la vigilanza del sito.

Ad oggi, secondo quanto afferma Depalma citando a supporto l’intenso carteggio degli ultimi due mesi, diverse operazioni sono state portate portate a termine. La Greenup ha comunicato di aver attuato la sorveglianza del sito dallo scorso maggio, di aver effettuato il taglio di erbe e sterpaglie e di aver riattivato la captazione del biogas a fine agosto scorso. La stessa azienda però ha sottolineato che tale captazione opera a regime ridotto a causa della cospicua presenza di percolato nei pozzi e di condensa lungo le tubazioni.

Il percolato – Proprio quello del percolato è attualmente il problema più spinoso. Non più tardi di una settimana fa i funzionari dell’Arpa Puglia durante un’ispezione, in cui fra le altre cose hanno evidenziato la mancanza di tratti di recinzione e della sorveglianza dell’area della discarica eccetto quella del convertitore, il persistere di fenomeni di emissioni gassose e il funzionamento a regime ridotto dell’impianto di captazione del biogas, hanno notato la presenza di un consistente lagunaggio di liquido di colore nero situato nella zona a sud-est del sito in una vasca perimetrale a pochissima distanza dai campi coltivati.

La patata bollente del percolato adesso è nelle mani dell’amministrazione perché nel frattempo la Daneco, peraltro soggetta ad una procedura di concordato con riserva, si sarebbe di fatto sfilata dalla vicenda, chiedendo, secondo quanto ha riferito Depalma, al Comune di Giovinazzo di agire in sua vece nello smaltimento del percolato, onde poi quantificare in seguito la spesa sostenuta a deconto di un presunto maggior credito vantato dalla azienda milanese, che il Comune invece disconosce.

L’intervento della Regione – Il disegno dell’amministrazione, che nel frattempo ha provveduto a interpellare tre aziende autorizzate per la gestione del percolato, punta a coinvolgere la Regione richiedendo che l’ente intervenga con poteri sostitutivi finanziando ed assumendo il controllo tecnico delle operazioni per la gestione del percolato.

«È questo lo scoglio più duro, perché il percolato ha una rilevanza economica che non possiamo far pagare ai cittadini», ha spiegato Depalma sottolineando inoltre come il Comune nelle more abbia in corso di attivazione procedure di somma urgenza per risolvere la vicenda del lagunaggio.

Depalma ha anche rivendicato la richiesta di 32milioni di euro alla Daneco per l’attività di post gestione e chiusura della discarica, ma ha anche annunciato la partecipazione dell’ente comunale al procedimento penale che dovesse scaturire a seguito del sequestro della magistratura dei lotti I,II,II,VI, nominando un avvocato che curerà anche i risvolti per il recupero delle somme. Infine il Sindaco ha affermato di aver comunicato alla Procura della Repubblica l’inottemperanza della Daneco rispetto a quanto richiesto dall’ordinanza.

mercoledì 27 Settembre 2017

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