Slogan, fischietti e cartelloni. E alla fine quella una buona notizia: i lavori alle aule inagibili partiranno finalmente la prossima settimana. È stata una protesta rumorosa ma pacifica quella andata in scena stamattina a Bari davanti al palazzo della Città Metropolitana da parte della comunità del Liceo Matteo Spinelli di Giovinazzo. Circa 150 tra studenti, docenti, dirigenti scolastici, genitori, Sindaco, Vicesindaco e i consiglieri comunali de Gennaro e Fiorentino hanno protestato per la vicenda delle aule inagibili: praticamente un intero corridoio precluso agli studenti da diversi anni a causa della caduta di calcinacci dal soffitto, un fatto che ha costretto alcune classi a trasferirsi contemporaneamente nella scuola media Marconi.
Una delegazione dei manifestanti, composta dalla professoressa Patrizia Petta, il Sindaco Depalma, il vice Sollecito, i rappresentanti dei genitori, il rappresentante degli studenti Goffredo e due alunni sono stati ricevuti dai funzionari dell’Ente. «Siamo fiduciosi che i lavori possano cominciare lunedì prossimo – ha spiegato Domenico Goffredo -. Spero che la Città Metropolitana concluda il suo iter e che noi studenti siamo finalmente riuniti tutti nella nostra scuola. Chiaramente la nostra attenzione su questa tematica non calerà fin quando le aule non saranno aggiustate».
«La Città metropolitana – afferma il Sindaco Depalma – ci ha spiegato il perché dei ritardi e hanno ribadito che settimana prossima cominceranno i lavori. Sono contento che si sia creato un rapporto diretto tra gli studenti e l’Ente e naturalmente ho molto apprezzato il loro comportamento. Sono stati rumorosi ma composti e rispettosi, significa che sono ragazzi in gamba».
«Era doveroso essere al fianco degli alunni del Liceo per sostenere la loro battaglia – ha commentato Daniele de Gennaro, consigliere comunale di Pva -. Quel che sconcerta è che si debba combattere per due anni per rivendicare ciò che dovrebbe essere normale: aule agibili dove poter studiare! La scuola ed il Liceo sono presidi culturali fondamentali per la nostra città e nessuno, e men che meno la Città Metropolitana, può permettersi di abbandonarli o trascurarli».