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Parte ufficialmente la sperimentazione «Immuni»

La Redazione
In Puglia la sperimentazione dell'app “Immuni”
Si scarica dagli store digitali, ma attenti ai virus informatici
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Dal primo pomeriggio di ieri, l’App «Immuni» sarà disponibile sugli store dei telefoni cellulari. Potrà essere scaricata gratuitamente da tutti in attesa della vera e propria sperimentazione che prenderà il via ufficialmente domani. Quattro le regioni che hanno dato la disponibilità per questa prima fase: la Puglia, insieme a Abruzzo, Marche e Liguria. «Più che una sperimentazione si tratterà di un test di pochi giorni – ha affermato all’Ansa Pierluigi Lopalco, epidemiologo a capo della task force pugliese per l’emergenza Coronavirus – Forse una settimana, per provare le funzionalità dell’App». Come l’epidemiologo aveva già affermato, perché sia un test probante è necessario che almento 100mila pugliesi scarichino l’applicazione sul proprio smartphone. «Immuni» è uno strumento utile a tracciare i contatti di contagiati da Covid 19. «Ci aiuterà – ha riferito ancora Lopalco – a rintracciare tutti i contatti del contagiato, anche quelli sconosciuti che diversamente non riusciremmo a raggiungere». Una volta installata basterà inserire pochi dati, come il proprio Comune di residenza, e il sistema funzionerà in automatico. Saranno gli smartphone sui quali è presente l’App a scambiarsi dei codici generati automaticamente e in maniera anonima quando si troveranno a una distanza inferiore a un metro.
L’applicazione però, non ha fatto in tempo ad essere disponibile negli store digitali, che già la pirateria informatica ha cercato di mettere a segno un colpo. Attraverso un mail, arriva l’invito a scaricare un file che porta lo stesso nome dell’applicazione. È un virus che prende «in ostaggio» il dispositivo che scarica il messaggio per poi chiedere un riscatto. L’allerta arriva dalla Polizia Postale che sta già indagando sul caso. In ogni caso è bene non aprire o scaricare mai file che come estensione hanno «.exe». in questo caso la mail arriva dalla Federazione degli ordini dei farmacisti. Naturalmente è una falsa identità riconoscibile da una I maiuscola invece che minuscola nell’acronimo. «FofI» è il fake, «Fofi» è quello reale.

martedì 2 Giugno 2020

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Franco
Franco
3 anni fa

C'è un piccolo grande problema: segnala che sono entrato in contatto con un positivo anche se mi sono avvicinato a lui per pochi attimi e magari entrambi avevamo la mascherina ed eravamo all'aperto. La App in tal modo rischia di diventare fonte di tantissimi allarmi ingiustificati.