Politica

L’Arac: «Mettiamo nero su bianco tutte le intenzioni»

La Redazione
dehors in piazza
Dopo numerosi incontri con l'Amministrazione, l'associazione chiede certezze
scrivi un commento 11

«Conseguentemente ai tristi accadimenti degli ultimi mesi dovuti all’emergenza sanitaria nazionale, l’associazione Arac si è trovata a dover ricoprire un ruolo fondamentale in qualità di interlocutore con la pubblica amministrazione per cercare il più possibile di salvaguardare gli interessi del commercio tutto, più in particolare quei comparti dell’economia locale maggiormente danneggiati dagli eventi». È quanto scrive l’associazione degli albergatori, ristoratori e commercianti di Giovinazzo a proposito degli aiuti messi in campo dall’amministrazione comunale a favore del loro settore.
«Sappiamo benissimo – si legge in un loro comunicato – che ci sono stati i decreti nazionali a dettare le linee guida per le amministrazioni locali, le quali poi hanno deciso di agire in funzione dei vari indirizzi politici, delle posizioni di bilancio, dell’attitudine al rischio, della competenza e della vicinanza alle attività stesse. Ogni comune d’Italia ha optato per scelte e tempistiche differenti e questo ha portato alcune amministrazioni ad agire nell’immediato, altre a prendersela un po’ più comodamente, ma tutte con il solo scopo di aiutare in qualche modo il tessuto commerciale».
Al di là delle disposizioni governative l’Arac cerca di fare il punto su come si è intervenuti a livello locale. «Entrando più nel dettaglio e analizzando l’operato della nostra Amministrazione comunale – scrive l’associazione – non possiamo di certo affermare che sia stata tra le prime d’Italia ad intervenire in aiuto dei commercianti, ma non possiamo nemmeno dire che sia restata impassibile all’emergenza, dal momento che pubblicamente in più e più occasioni i nostri amministratori si sono esposti nei confronti dei commercianti e quindi è ormai difficile che ad oggi, in fase di chiusura dei bilanci, si possano tirare indietro». Luca Barbone, presidente dell’Arac, ricorda i molti incontri che si sono tenuti tra la sua associazione e l’amministrazione comunale e delle decisioni assunte congiuntamente per addivenire alla riduzione o al posticipo del pagamento dei tributi locali per supportare effettivamente il rilancio economico della città.
«Soffermandoci su ciò che è già in atto – si legge nel comunicato – l’amministrazione e l’Arac, hanno deciso di sfruttare il suolo di Piazza Vittorio Emanuele II per offrire “ossigeno” a tutte le attività della piazza stessa che potessero averne bisogno; abbiamo appoggiato la decisione di avere i parcheggi gratuiti in zona Pronto Soccorso e in zona Area Mercatale, come abbiamo sostenuto l’idea di lasciare invariate per quest’anno le tariffe dei parcheggi a pagamento. In merito invece a ciò che c’è da fare ancora, è fondamentale sottolineare che siamo in dirittura d’arrivo con il bilancio comunale e pertanto riteniamo che sia più o meno giunto il momento di concretizzare le intenzioni in azioni».
L’Arac chiede però certezze. «Adesso è il momento di trasformare le parole – si legge ancora – e le promesse in atti concreti scritti nero su bianco, perchè, ad un mese dalla riapertura, i commercianti hanno bisogno di certezze, hanno bisogno di chiarezza, hanno bisogno di numeri sui quali poter pianificare. Perchè in questa FASE 2 si devono rispettare tutte le normative anti-covid, c’è da investire denaro vero per gli adeguamenti, la clientela non è ancora sbrigliata dalla paura del contagio, i costi aumentano e gli incassi non vanno alla pari. Per cui avere delle certezze sulla tassazione e sulle scadenze, diventa fondamentale in prospettiva di un futuro alquanto incerto». Parte delle quali sono arrivate con il posticipo per esempio del pagamento della prima rata Imu o sul posticipo delle scadenze Tosap.
«È già noto a tutti – continua il comunicato – che la tassa per il suolo pubblico è stata azzerata dal Governo dal 1 maggio al 31 ottobre, per cui noi auspichiamo che ci vengano sottratti ulteriormente almeno i mesi di marzo e aprile. sappiamo che sono stati posticipati tutti i vari pagamenti a fine settembre, ma non sappiamo ancora di quei pagamenti quali effettivamente dovranno essere effettuati e quali invece no. Sappiamo per certo che c’è stata una considerevole riduzione di produzione di rifiuti da parte delle attività nei mesi di chiusura, ma non sappiamo ancora di quanto verrà diminuita la tassa corrispondente». Tutte buone intenzioni, le giudica l’Arac «ma non abbiamo ancora preso visione del piano strategico da mettere in atto. Per questo, rispettando il nostro ruolo di associazione, adesso chiediamo che questi interventi ci siano e non vengano disattesi. Nessun ostracismo ne tanto meno polemica, semplicemente ci è stato chiesto di aspettare e lo abbiamo fatto, ma adesso c’è da agire, consapevoli che i risultati migliori si possano ottenere quando l’Arac e l’Amministrazione abbiano gli stessi obiettivi, la stessa lungimiranza e facciano squadra».
E poi l’amara conclusione: «non prendiamoci in giro, questa non sarà certamente un’estate normale se si considerano i posti persi, le lunghe attese e la paura stessa ed è proprio per questo che i commercianti devono fare la loro parte nel presentare al meglio Giovinazzo e l’amministrazione nel non farci perdere la voglia di andare avanti».

giovedì 18 Giugno 2020

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti

Le più commentate della settimana