Terlizzi: il luogo dell'incidente mortale sul lavoro
Morte sul lavoro, le reazioni

La nota della CGIL dopo l’ennesima morte sul lavoro

Redazione
«Bene il confronto in Regione, ma mancano le rappresentanze datoriali»
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«E’ con cadenza quotidiana che ci ritroviamo a dover richiamare l’attenzione di Governo, istituzioni, organi ispettivi e imprese su questa strage infinita, che vede cadere lavoratrici e lavoratori in una guerra non dichiarata che va assolutamente fermata: la sicurezza sul lavoro deve imporsi come priorità e come tema centrale nelle agende di tutti». È il commento di Cgil Puglia, Camera del Lavoro Metropolitana di Bari e Fillea Cgil regionale dopo l’ennesimo incidente mortale sul lavoro, nel quale ha perso la vita un operaio di 79 anni che stava operando su un cantiere edile a Terlizzi, in provincia di Bari.

«Le dinamiche e le responsabilità di questo evento saranno accertate dagli organi competenti, ma pensiamo che a 79 anni si avrebbe diritto a una pensione dignitosa e non a essere ancora costretti a lavorare. Come parti sociali saremo in Regione Puglia venerdì 8 marzo, per un tavolo istituzionale fortemente invocato dopo la successione di incidenti mortali che si sono verificati Puglia nelle ultime settimane, per un confronto sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori», affermano la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigi Bucci, il segretario generale della Camera del Lavoro di Bari, Domenico Ficco, e il segretario generale della Fillea Cgil, Ignazio Savino.

«Un tavolo al quale avevamo augurato – proprio perché avesse una funzione operativa – la presenza degli enti ispettivi, delle associazioni datoriali e delle rappresentanze sindacali, per definire strategie sul versante della prevenzione e della vigilanza, nonché della repressione per chi non rispetta le norme. Nella riunione indetta dalla Regione registriamo la mancata convocazione delle associazioni datoriali».

«Servono investimenti seri per garantire salute e sicurezza sui cantieri e serve introdurre norme che ribaltino il luogo comune che vede la sicurezza sul lavoro come un costo: l’insicurezza sul lavoro deve diventare un costo insostenibile. Da tempo il sindacato confederale ha elaborato una piattaforma su salute e sicurezza con una serie di proposte. Assistiamo da parte del Governo al varo di misure inadeguate come la patente a punti per le imprese che, introdotta nelle modalità attuali, vede la possibilità di “recuperare” punteggio utile a riprendere il lavoro dopo un infortunio mortale a seguito di norme violate con un semplice corso di formazione. Un’offesa alle vittime e al buon senso. Porteremo avanti le nostre proposte e la nostra mobilitazione perché si fermi questa strage quotidiana. A tutti diciamo: non perdiamo un minuto di più».

mercoledì 6 Marzo 2024

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