Crollato il prezzo del grano pugliese
Coldiretti

Dalla Russia dall’Egitto dalla Turchia, troppo cibo straniero sulle tavole dei pugliesi

Redazione
Aumentate le importazioni dei prodotti agroalimentari. Riscontrati residui chimici vietati
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C’è una Puglia che è ai vertici in Italia per le produzioni agricole, che concorre in modo significativo alla dieta mediterranea. Eppure è una regione che vanta anche il primato, al sud, per le importazioni da Paesi extra Ue di prodotti agroalimentari. E meno male che l’Italia si è dotata di un ministero al Made in Italy, che dovrebbe anche significare qualità sulle nostre tavole. Nel solo 2023 l’aumento delle importazioni è stato del 66%. Come fa saper Coldiretti in Puglia arriva grano dalla Russia, dal Canada, dalla Turchia, fatto esiccare con il glisolfato, un erbicida potenzialmente cancerogeno il cui uso è vietato in Italia, arrivano i carciofi dall’Egitto, l’uva e le arance dal Sud Africa. Paesi che non rispettano le nostre stesse regole di sicurezza alimentare. Sul piano economico, solo per rimanere sul grano italiano, il prezzo è crollato del 60%, pari a 342 euro a tonnellata, a causa di un +1164% di importazione del grano russo e di un +798% di quello turco. Sulla frutta e verdura l’Egitto ha raddoppiato le esportazioni verso l’Italia secondo i dati diffusi dall’ISTAT. Grazie ad accordi commerciali agevolati, nel nostro Paese arrivano prodotti coltivati con l’uso di pesticidi vietati dall’Unione Europea, come il riso asiatico, prodotto con l’uso di triciclazolo, un potente pesticida vietato in Europa già dal 2016, che entra senza pagare nessun dazio, entrano le lenticchie canadesi, anch’esse esiccate con e l’uso del glisolfato, le arance egiziane su cui è stato rilevato il clorpirifos, altro pesticida bandito dal 202° dall’Unione Europea, limoni argentini, anche qui è stato rilevato l’uso di sostanze chimiche vietate in Europa. Si importano patate, concentrato di pomodoro, tutto con residui chimici riscontrati, che rendono l’agroalimentare importato assai pericoloso, molto più di ciò che viene prodotto in Italia. «E’ necessario – afferma Coldiretti – un netto stop all’ingresso di prodotti da fuori dei confini Ue che non rispettano gli standard che devono rispettare gli agricoltori in Italia, garantendo il principio di reciprocità delle regole, poiché questa concorrenza sleale mette a rischio la salute dei cittadini e la sopravvivenza delle imprese agricole». Imprese agricole che protestano contro i limiti imposti dall’Unione Europea e le sue regole troppo stringenti verso gli agricoltori italiani ed europei.

mercoledì 13 Marzo 2024

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