Il tavolo della conferenza stampa contro le infiltrazioni della criminalità
La risposta

Giovinazzo fa muro contro la criminalità

Mino Ciocia
Mino Ciocia
Denunciare è la parola d’ordine per impedire il proliferare di azioni criminose in città
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Denunciare. È il denominatore comune utilizzato nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nella sala consiliare con l’intento di chiamare tutte le forze politiche e il tessuto associativo a fare muro contro la criminalità. Quella che ha messo a fuoco i due locali pubblici in meno di 24 ore. Denunciare è il temine che hanno usato il sindaco Michele Sollecito, il vicepresidente di Avviso Pubblico, Michele Abbaticchio, il referente metropolitano della stessa associazione e sindaco di Corato Corrado De Benedictis, e il coordinatore della Federazione Antiracket Renato De Scisciolo.

Denunciare per mostrare che la città non è permeabile alle organizzazioni criminali, perché fare rete significa essere scudo contro il malaffare, per mostrare che esiste una comunità coesa. Questo in sintesi quanto dichiarato da tutti gli interlocutori. Per Sollecito «se i due roghi a distanza di 24 ore fossero un avvertimento della criminalità per piegarsi alla sua protezione, noi rispondiamo che non vogliamo alcuna protezione se non quella dello Stato. Non intendiamo piegare la testa a qualsiasi clan criminale e siamo pronti a denunciare tutto alle forze dell’ordine e alla magistratura». Lo ha affermato salutando i convenuti e sottolineando quanto in questo momento, tutte le forze politiche, quelle di maggioranze e quelle di opposizione, siano unite e pronte a far fronte comune contro le possibili infiltrazioni di gruppi criminali nel tessuto sociale ed economico della città.

Proprio sui rischi che una intera società corre, se si lascia spazio a gruppi criminali, ha posto l’accento Michele Abbaticchio. «Le conseguenze di azioni criminali come quelle che hanno investito Giovinazzo – ha affermato – non hanno provocato solo un danno economico a due attività commerciali, ma hanno leso una intera città. Azioni come i roghi, succedono se la politica mostra debolezze. In questo mostrare compattezza tra istituzioni, privati cittadini e imprese commerciali, è la migliore risposta che una intera città può dare a chi crede di poter agire indisturbato».

A mettere meglio a fuoco lo scenario entro cui queste azioni maturano e si concretizzano, è stato il sindaco di Corato, Corrado de Benedictis. «In ogni città esiste una zona grigia che non si può definire come criminalità organizzata. Ed è proprio in quella zona che i clan malavitosi trovano il substrato per controllare i vari territori. Per cui non bisogna sottovalutare o sminuire la portata di un evento. Se due locali sul mare sono stati incendiati è un segnale che il territorio è a rischio. È quindi fondamentale denunciare, come è importante che i cittadini abbiano un accesso facilitato alla denuncia, perché, troppo spesso è la complessità dell’iter della denuncia a scoraggiare».

Complessità per le denunce di cui è consapevole Renato De Scisciolo. «C’è un calo di denunce negli ultimi tempi – ha detto – ma dobbiamo far capire che imprese e istituzioni sono unite e pronte a denunciare. Bisogna diffondere il messaggio che lo Stato è pronto ad aiutare chi ha subito danni dalla criminalità, che chi denuncia è più forte degli stessi criminali. Se si scoprirà chi sono gli autori dei due incendi, noi come Antiraket siamo pronti a costituirci come parte civile». Messaggi di coesione, di far fronte comune verso possibili infiltrazioni di attività criminose ne sono stati lanciati.

Di fondo, però, c’è la carenza di organici tra le forze dell’ordine, e i Comuni da soli non riescono a far fronte a tutte le esigenze di sicurezza. In questo preciso momento, comunque, l’imperativo è quello di non lasciarsi prendere dalla disperazione o dal senso di impotenza. Anche se piccolo il Comune di Giovinazzo ha voluto dare un segnale, non il primo, visto che circa un anno fa un consiglio comunale si riunì per discutere di temi analoghi, ma come ha detto il Presidente del Consiglio Comunale, «nel frattempo le cose sono peggiorate». È tempo di invertire la rotta.

 

sabato 6 Aprile 2024

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Pasquale
Pasquale
28 giorni fa

La conferenza stampa è una buona iniziativa del Sindaco ma ci vuole di più.
In una città come Giovinazzo in cui le attività mafiose e criminose sono notevoli e hanno già permeato il tessuto cittadino a tutti i livelli grazie ad una cultura molto omertosa così dichiarato da sostituto procuratore antimafia di Bari, una iniziativa, minimanlmente adeguata al livello di infiltrazione, dovrebbe essere una manifestazione cittadina con corteo a cui dovrebbe partecipare tutta l’amministrazione, l’opposizione e tutti cittadini (scuole, ristoratori, imprenditori, edili compresi, con annessa serrata delle attività) per dare coscienza a tutti del problema che è strisciante
Altro che il solito luogo comune “no.., Giovinazzo è una città tranquilla”.