Mandorleti distrutti dai pappagalli verdi
Agricoltura

Mandorli e fichi presi d’assalto dai pappagalli, danni per migliaia di euro

Redazione
La CIA: Problema enorme, bisogna affrontarlo
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I germogli di alberi da frutto, mandorli e fichi in particolare, presi d’assalto dai parrocchetti, i pappagallini verdi ormai parte dell’avifauna locale. Secondo la CIA, la confederazione italiana agricoltori, i danni provocati in questo particolare periodo dell’anno ammonterebbero già a migliaia di euro. L’areale interessato va da Molfetta a Bitonto, Giovinazzo, Terlizzi, Ruvo, fino a Binetto. «I volatili – afferma la CIA attraverso un comunicato – stanno prendendo di mira i frutteti, danneggiando e in alcuni casi compromettendo del tutto i raccolti previsti nelle prossime settimane. Oltre alle mandorle, sono stati presi di mira anche i fioroni Domenico Tauro». Quello della presenza dei parrocchetti è un problema che si ripresenta da diversi anni. E insieme ai pappagallini, anche gli storni.  «Storni e parrocchetti – continua la CIA – quando prendono di mira un campo, possono arrecare seri danni alla produzione. In crisi si trovano soprattutto gli agricoltori che coltivano mandorle, frutti particolarmente amati da questi pappagalli che sono in grado di beccare e rompere il guscio estraendo la parte interna e di fatto danneggiando irrimediabilmente le colture». Secondo l’organizzazione di categoria i cambiamenti climatici favoriscono l’ambientamento e l’aumento incontrollato delle popolazioni di volatili. «Una minaccia seria – è scritto nella nota – per produzioni come ciliege, pesche, albicocche, uva da tavola». «É necessario ripristinare una situazione di equilibrio ambientale che da molti anni non c’è più – incalza Gennaro Sicolo, presidente CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori italiani – Storni, pappagallini verdi, lupi, cinghiali: diverse specie della fauna selvatica sono cresciute numericamente a dismisura. Sono voraci, divorano interi campi di legumi, rovinano i campi di grano, prendono d’assalto i frutteti. Il problema è enorme. Le specie selvatiche che hanno alterato la situazione di equilibrio preesistente sono molte. Risolvere il problema non è semplice, ma bisogna iniziare ad affrontarlo seriamente, con determinazione, perché i danni sono davvero ingenti».

mercoledì 17 Aprile 2024

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